Chi ha lavorato almeno una volta all’interno di un’organizzazione, che sia una azienda o una cooperativa o una associazione (o addirittura una scuola), sa quanto sia importante riconoscersi nel proprio ruolo, cioè l’uomo giusto al posto giusto. Ma è sempre cosi? Poche volte, purtroppo. Troppo spesso infatti assistiamo a un modo di gestire l’organizzazione in cui il personale diventa un numero e non una risorsa. Per assurdo all’interno delle aziende vi è anche un ufficio denominato “Risorse Umane” preposto alla gestione dei dipendenti, alla loro selezione etc. ma raramente alla loro valorizzazione. Per cosa potrebbero essere valorizzate le persone? Per le loro potenzialità. Se ciò avvenisse contribuirebbe al raggiungimento degli obiettivi che vengono esplicitati dal leader nella sua visione di insieme. Il coaching umanistico sposta l’attenzione in questo senso.

Che cos’è il coaching organizzativo?

Il coaching organizzativo è il coaching rivolto al soggetto/cliente collettivo, ovvero l’organizzazione. Non è dunque un coaching dentro al contesto organizzato, ma al contesto organizzato. La domanda di coaching non viene da un individuo (che nel coaching individuale è sempre dentro uno o più contesti) ma da un soggetto collettivo. Il coaching organizzativo interviene in un’organizzazione per avviare un processo di cambiamento/sviluppo verso obiettivi definiti, sviluppando le potenzialità dell’azienda. Il coaching organizzativo fa leva in primo luogo sullo sviluppo della leadership in riferimento al modello della Coaching Positive Leadership, allenando e incrementando benessere interno e soddisfazione del cliente per produrre i risultati aziendali desiderati. Il coaching organizzativo si combina sempre con il coaching individuale dentro il programma di intervento deciso per l’organizzazione e con interventi formativi.

Il modello della Coaching Positive Leadership

Il coaching organizzativo ha come focus centrale il modello di analisi e di intervento della Coaching Positive Leadership (CPL). La CPL è un metodo di analisi e un modello di funzionamento. Come metodo, vede la leadership formata da tre poli: il leader, il follower (è il collaboratore del leader, colui che aderisce ed è interno al suo progetto, ne segue le attività di governo, realizza e costruisce i suoi indirizzi), e il cliente. La leadership rappresenta l’intelaiatura di qualsiasi organizzazione. Per il coach la CPL è un metodo di analisi, un punto di vista, un approccio analitico, un orientamento della conoscenza e dell’esplorazione. Ma la CPL è anche un modello di funzionamento ideale secondo la quale la leadership si definisce positiva quando riesce a combinare insieme il benessere dell’organizzazione con la soddisfazione del cliente. Quando abbiamo una leadership positiva siamo in presenza di un management umanistico.

Quali sono i i benefici del coaching in una organizzazione?

    • –  superare dei problemi, avviare un cambiamento, svilupparsi;
    • –  pensare la cultura, revisionarla, svilupparla;
    • –  impatto diretto o indiretto sui risultati di business;
    • –  miglioramento di performance strategiche da parte di manager e dirigenti;
    • –  l’elaborazione di obiettivi efficaci
    • –  sviluppo delle competenze (abilità, capacità) alla base delle performance che l’azienda ritiene essere strategiche per il raggiungimento di risultati di business;
    • –  valorizzazione delle potenzialità individuali, relazionali, contestuali concernenti la cultura aziendale;

 

 

Come si articola l’intervento?

  1. Analisi della domanda e definizione obiettivi formativi
  2. Pianificazione dell’intervento
  3. Erogazione dell’intervento
  4. Verifica dei risultati