Personal Coach Grosseto

Il coaching è un allenamento e io… sarò il vostro allenatore!

Fin da giovanissimo ho avuto l’inclinazione a motivare chi mi stava accanto; scavando nei ricordi affiorano episodi caratterizzati da tentativi goffi e maldestri di esortare l’altro a raggiungere i propri obiettivi. Provavo e provo piacere, ancor di più oggi, a vedere gli altri che si realizzano e trovano la felicità. Con lo studio e l’allenamento ho appreso le tecniche per farlo nel modo migliore, passando da quel giovane “consulente” a un vero e proprio allenatore.

Cosa alleneremo? Le vostre potenzialità.

Ebbene si! L’intervento non mira ad “aggiustare” qualcosa che non va, ma a rafforzare qualcosa che funziona già bene in voi. La teoria del coaching umanistico infatti ha ribaltato tale paradigma ortopedico, considerato ormai disfunzionale, offrendo un nuovo approccio metodologico.

Il coaching umanistico ha evidenziato ben 24 potenzialità individuali (e altre 5 dette “di base”) rilevabili attraverso test e colloqui. La felicità o infelicità sono il risultato dell’espressione o repressione di una o più di esse. Il coach allena proprio quelle che sono più forti nel cliente, in modo da essere efficaci e giungere all’autogoverno e, di conseguenza, all’aumento dell’autostima.
Per fare questo il coach segue uno schema di lavoro definito “la bussola del coach”:

Il cliente porta in sessione al coach un focus (funzione alfa o situazione di partenza e funzione omega, ovvero la situazione per lui desiderabile).

Il coach studia le potenzialità del cliente, la sua motivazione, il paradigma in lui dominante (funzionale o disfunzionale), la sua concezione di felicità.

Il cliente sviluppa un piano di azione tra una sessione e la successiva e si delineano gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, in primis quelli tra una sessione e l’altra. Il piano di azione si avvarrà dell’aiuto della rete di relazioni del cliente.

Si analizzano eventuali potenziali ostacoli e, cliente e coach, espongono un report di quanto avvenuto in sessione.

Con questo metodo si può intervenire nelle tre aree identificate dalla Self Determination Theory (Deci e Ryan 1980):

  1. l’autonomia: il rapporto con sé stessi;
  2. la competence: la relazione produttiva e operativa con l’ambiente;
  3. la relazionalità: ovvero le relazioni affettive in generale.

ORIENTAMENTO … AL VOSTRO FUTURO LAVORATIVO

Uno dei commenti più gratificanti che ricevo come insegnante dai genitori è che riesco a motivare i loro figli. Sia quotidianamente nell’affrontare quel mostro chiamato “matematica”, sia nella scelta del proprio futuro quando, giunti alla fine della terza media, devono effettuare la fatidica scelta dell’istituto superiore. Con lo stesso approccio seguo privatamente anche gli adulti, operai, imprenditori, artisti, artigiani, che devono affrontare il passaggio a una nuova vita lavorativa, magari dopo anni passati in un determinato settore, carichi però di preoccupazioni, ansie e paure, e magari, senza una idea chiara su cosa fare. Nell’ Istituto in cui insegno mi occupo di coaching orientativo per gli alunni di terza che devono scegliere la scuola superiore e ogni anno è una scoperta, una sorpresa, un meravigliarsi!Nel settore aziendale, a titolo di esempio, nell’autunno 2022 ho ultimato un lavoro molto gratificante per Confindustria, e l’utenza era rappresentata da persone non giovanissime: che siano ragazzi o adulti non c’è nulla di più gratificante di un volto sorridente che ha “intuito” la propria strada.

Ma attenti…il coach non fornisce soluzioni preconfezionate! Arriverete da soli a trovare la vostra e io, vi devo solo accompagnare!